Mondiali di ciclismo. Grazie Firenze.

Mondiali di ciclismo. Grazie Firenze.

Articolo ripreso da La Nazione del 30/09/2013

Grazie mille Firenze
Pronti ad altre sfide

di STEFANIA SACCARDI

GRAZIE FIRENZE . Per aver mostrato il tuo vero volto al cospetto del mondo che ha seguito il più grande evento sportivo che la città abbia mai ospitato. L’immenso patrimonio artistico, culturale, architettonico, paesaggistico è entrato nelle tv di 179 Paesi. Una Firenze ancor più bella di sempre che si è – con una metafora molto azzeccata usata da questo giornale – “scambiata la borraccia”. Non importa chi l’ha passata a chi. L’importante è che sia passata. E l’esame è stato superato. A pieni voti.
Grazie ai fiorentini. Che sono stati i veri protagonisti di questa settimana. Hanno compreso l’importanza dell’appuntamento iridato, pazientato, magari imprecato, cambiato le proprie abitudini, ma hanno partecipato con l’orgoglio che li (ci) contraddistingue. Si brontola e si polemizza, poi però ci si rimbocca le maniche. E alla fine hanno (abbiamo) esultato per questo successo riconosciuto unanimemente e che, ne siamo certi, avrà effetti positivi anche in futuro. Grazie alla Polizia municipale e agli uffici comunali. Per  l’imponente lavoro di  predisposizione di un piano straordinario che ha riguardato la mobilità, la sosta, le scuole, i servizi sociali, i trasporti, il commercio, la comunicazione. Per l’opera dei nostri vigili sul tracciato e ai varchi. E alla  Protezione civile, alle forze dell’ordine, al 118, ai vigili del fuoco, alle associazioni di volontariato, a chi ha prestato la propria opera presso il cali center appositamente potenziato, alle società partecipate, ai volontari che si sono prodigati lontano dalla ribalta, sotto il sole o la pioggia dell’ultimo giorno.
Grazie ai media. Per il capillare e prezioso compito di informare la cittadinanza e i turisti Giornali, tv, radio, agenzie, siti web sono stati un alleato insostituibile. Hanno compreso la portata dell’evento e la richiesta di informazioni che ne scaturiva. Sono stati i collettori delle istanze e ci hanno permesso raggiungere la quasi totalità della popolazione.
Grazie ai mondiali Che – speriamo – ci hanno insegnato come la quotidianità possa essere vissuta in modo diverso e ci hanno fatto vedere un’altra Firenze. Che per andare a lavoro, a scuola, a fare la spesa non necessariamente serve l’auto.
Si può andare a piedi, in bici, usare il treno (Firenze ha 9 stazioni) e i mezzi pubblici Traffico, inquinamento, stress, benessere fisico e salute ringrazieranno.
Grazie a Gino Ballali e Franco Ballerini. Esempi di grandi campioni e soprattutto uomini dai grandi valori. Questi mondiali sono stati dedicati a loro. Per le imprese in sella alla loro bici e per quello che hanno fatto una volta scesi. Non me ne vorrà il “Ballero” se cito una frase di “Ginettaccio” che dovrebbe essere il viatico per tutti e in tutte le attività: “Il bene si fa ma non si dice e certe medaglie si appendono all’anima, non alla giacca”.
Grazie ad Alfredo Martini. Alla saggezza di questo giovanotto di 92 anni che non ce l’ha fatta a essere in viale Paoli Era sul divano dell’abitazione a Sesto  fiorentino, ma è come fosse stato sull’ammiraglia azzurra a fianco di Paolo Bettini. E anche se Nibali e compagni non sono riusciti a mantenere la promessa di un podio, Alfredo alla fine è stato contento lo stesso.
E grazie . . . anche a noi. Che ci abbiamo creduto. Da sempre. Che eravamo convinti – senza presunzione, ovviamente – di aver ragione. Che non siamo né sopravvissuti né abbiamo tirato un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo. Abbiamo festeggiato, perché non avevamo dubbi che, in assenza di fatti eccezionali, il nostro lavoro sarebbe stato premiato. Ora siamo più che mai pronti ad altre sfide.