Casa, una legge più giusta

Casa, una legge più giusta

La casa è un grande problema italiano. La crisi ha fatto aumentare gli sfratti e dunque il bisogno di alloggi popolari. In Toscana abbiamo deciso di fronteggiare l’emergenza in due modi.
Primo, investendo:
– 25 milioni di euro per nuova edilizia popolare: solo a Firenze contribuiremo a realizzare o riqualificare 149 alloggi (85 nuovi e 64 volano);
– 8 milioni per aiutare chi risulta moroso senza averne colpa (ad esempio, chi ha perso il lavoro);
– 12 milioni per sostenere le famiglie che vivono in affitto.
Secondo, aggiornando e rendendo più giuste le norme. Nei mesi scorsi ho proposto una legge, poi approvata dal consiglio regionale, che è andata a sostituire quella del 1996, quasi 20 anni fa: un periodo molto diverso da quello che stiamo vivendo sia a livello economico che sociale.
Ecco i punti più importanti della riforma dell’Edilizia Residenziale Pubblica in Toscana:

Requisiti di accesso
almeno 5 anni di residenza o di attività lavorativa stabile sul territorio: è giusto che una comunità sia accogliente verso chi viene da fuori, ma è altrettanto giusto che chi viene accolto mostri impegno verso quella comunità;
rafforzato il requisito di impossidenza, cioè la mancanza assoluta di diritti di proprietà o di diritti reali di godimento su beni immobili (case e non solo);
limite di valore per le proprietà di automobili o di altri beni mobili registrati. Per intenderci: chi ha un macchinone non può avere diritto all’alloggio popolare;
niente occupazioni abusive: chi le ha fatte non potrà avere un alloggio Erp: l’emergenza casa c’è ed è grave, ma la risposta non possono essere le occupazioni. Bisogna rispettare le regole e premiare chi le rispetta, non chi le trasgredisce;
– introduzione Isee.

Criteri di selezione
più punti in graduatoria per le famiglie con anziani e disabili;
più punti per chi risiede sul territorio da più di 10 anni e per la presenza continuativa in graduatoria.

Controlli
verifica annuale dei requisiti di assegnazione: ogni anno andranno ri-presentate (e saranno ri-controllate) le condizioni patrimoniali e reddituali delle persone a cui è stato dato un alloggio Erp. Chi supera il limite di reddito previsto durante l’anno di locazione pagherà il canone a prezzo di mercato.

Per questa riforma sono stata attaccata dall’estrema sinistra così come dalla destra profonda.
Io ho voluto e difeso questa legge perché sono convinta che sia necessario rispondere meglio ai bisogni delle persone, cioè ridurre il disagio abitativo di chi (famiglie e singoli) non è in grado di accedere ad affitti sul mercato, e per rendere il sistema più giusto
Il resto sono polemiche politiche che interessano poco a chi ha bisogno di una casa.

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