Femminicidio, sostegno a centri antiviolenza e case rifugio

Femminicidio, sostegno a centri antiviolenza e case rifugio

In Toscana, negli ultimi 9 anni, sono state uccise oltre 60 donne. E negli ultimi 4 anni seimila bambini (avete letto bene: 6000!) hanno assistito a episodi di violenza.
Sono dati sconvolgenti.
Ma non dimentichiamo una cosa, mai: la violenza sulle donne è diventata tragica cronaca da poco, ma in realtà viene da lontano, lontanissimo. Sia nel senso che purtroppo non è una novità (solo che in passato non se ne parlava o se ne parlava meno), sia nel senso che i femminicidi nascono da una tara culturale, da quelli che oggi si chiamano “stereotipi di genere” (io sono l’uomo e comando, la donna è mia proprietà).
Sarebbe sbagliatissimo ridurre il fenomeno – una vera e propria strage – ad un problema sociale o semplicemente sanitario. Chi picchia una donna deve essere fermato e messo in condizione di non fare più male. Ma questo non basta. Serve un lavoro culturale, attento, costante e profondo.
Come Regione non siamo stati fermi. Sul fronte dell’emergenza, abbiamo sostenuto i centri antiviolenza e le case rifugio per le donne maltrattate con un finanziamento di 760mila euro.
Per quanto riguarda l’azione culturale, abbiamo impegnato quasi 900mila euro per la promozione delle pari opportunità tra uomo e donna a tutti i livelli.
Consapevoli che la battaglia per la parità sarà lunga…

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