Povertà (non solo) alimentare,
cominciamo a non sprecare
Da una banlieue parigina, dove la crisi si fa sentire e dove ci sono molti senzatetto, è partita una petizione contro lo spreco del cibo, che ha raccolto 200.000 firme.
La campagna ha raggiunto il primo traguardo: l’Assemblea Nazionale Francese ha approvato alcuni emendamenti ad una legge che costringono i supermercati a donare il cibo invenduto e a firmare accordi con associazioni caritative.
In Toscana abbiamo attivato il recupero del cibo in eccedenza nelle mense universitarie e in quelle aziendali regionali. Il cibo è un diritto, e garantirlo a tutti è un passo essenziale della lotta alla povertà.
Come Regione abbiamo deciso di non gettare più i pasti avanzati nelle nostre mense (quelle di Novoli, di via Alderotti e del consiglio regionale) ma di ridistribuirli attraverso il Banco Alimentare e la Caritas alle persone più bisognose.
Non solo: abbiamo firmato un accordo con l’Azienda regionale per il Diritto allo Studio Universitario e i tre Comuni sedi dei 3 Atenei toscani, Firenze, Pisa e Siena, per recuperare il cibo non consumato in 6 mense universitarie. In queste mense vengono erogati ogni anno circa 2,4 milioni di pasti: si stima che 104mila (21 tonnellate di cibo!) non vengano consumati. Tenete conto che nelle mense dell’Ateneo pisano, dove il progetto è già in atto da alcuni anni, dal 2011 al 2014 sono stati recuperati e ridistribuiti oltre 70mila pasti.
Grazie all’accordo che abbiamo trovato con il gestore delle mense, il cibo non consumato non verrà buttato via.
Il Banco Alimentare gestirà operativamente il recupero del cibo e la Caritas lo metterà a disposizione delle persone più bisognose attraverso le proprie strutture.
Inizialmente l’accordo riguardava solo le mense universitarie, ma abbiamo deciso di inserire un punto che impegna la Regione a promuovere il recupero anche nelle proprie strutture. E nelle future procedure di gara per l’assegnazione dei servizi di ristorazione delle mense regionali, inseriremo clausole che favoriscano il recupero delle eccedenze alimentari.
E abbiamo proseguito il progetto Mercafir, realizzato nel Comune di Firenze, per il recupero del cibo invenduto. Piccoli passi, forse, ma passo dopo passo vogliamo dare concretezza alla cultura del non spreco.
La lotta alla povertà alimentare è una questione che va ben oltre le competenze e le forze della Regione, ma noi siamo decisi a fare la nostra parte: destineremo 1,5 milioni di euro del Fondo di solidarietà proprio a questo scopo.
Purtroppo però la povertà ha tanti volti, non è solo quella alimentare.
Ecco in sintesi le iniziative contro la povertà che ho preso da assessore comunale e poi regionale:
– Progetto “PiedeLibero”, grazie alla Cooperativa Ulisse, detenuti ed ex detenuti delle carceri fiorentine hanno lavorato per riciclare le biciclette abbandonate creando oggetti unici.
– Giglio Verde: 12 inserimenti lavorativi (tra cui uno dei ragazzi senegalesi feriti nel dicembre 2011) in 10 giardini monitorati.
– Progetto Mercafir: recupero di alimenti altrimenti sprecati ha visto l’apertura di 8 punti di distribuzione del cibo, 160.000 kg di prodotti ritirati e 970 persone aiutate.
– Progetto mense diffuse (inizio 2013): alle 2 mense storiche di via Baracca e Santissima Annunziata sono stati aggiunti 8 nuovi punti: 800 persone al giorno, dal 2009 sono 5.000 con circa un milione di pasti. 100 pasti al giorno destinati a famiglia in difficoltà.
– Progetto Polis per il reinserimento di persone disabili e a rischio marginalità attraverso lavori in giardini pubblici. Il progetto, nato nel 2012, ha coinvolto 966 persone seguite, 260 aziende contattate, 749 progetti attivi, 300 inserimenti lavorativi.
– Prestito sociale: finanziamento di 5 milioni di euro, circa 2000 domande finanziate
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