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20 Maggio 2015

Sostegno a disabili indica civiltà di un Paese

Il sostegno alle persone disabili e alle loro famiglie è, secondo me, un indicatore della civiltà di un Paese.
Nei mesi scorsi in giunta regionale abbiamo deciso di stanziare 80 milioni di euro in favore delle persone non autosufficienti, più 9 milioni per “Vita Indipendente”, il progetto regionale nato nel 2004 per garantire ai disabili gravi l’indipendenza della propria vita evitando il ricovero nelle residenze assistite.
Tra gli obbiettivi delle delibere che ho presentato e che la giunta ha approvato, ci sono il finanziamento di 1305 quote sanitarie aggiuntive per ridurre le liste d’attesa per le Residenze Sanitarie Assistite, il sostegno a interventi per persone non autosufficienti con meno di 65 anni d’età e l’estensione dei servizi domiciliari alle persone disabili e non autosufficienti che hanno dai 65 anni in su (una misura su cui abbiamo investito 51 milioni di euro).
Perché è inutile girarci intorno, la popolazione toscana è invecchiata e sta invecchiando.
Alcuni dati: nel 2013 i toscani con più di 64 anni erano 892.803, nel 2014 sono diventati 916.640 e nel 2020 saranno l’11% in più di oggi. Di per sé queste sono buone notizie, perché significa che i toscani vivono a lungo. Ma sarebbe sbagliato fermarsi qui: l’invecchiamento della popolazione porta con sé una serie di questioni, tra cui appunto come affrontare la non autosufficienza.

È proprio nella tutela e nell’aiuto alle persone in difficoltà che si deve misurare il valore della politica.
Dopo oltre 10 anni, abbiamo promosso una conferenza regionale sulla disabilità aperta a oltre 400 associazioni che oggi rappresentano un aiuto davvero importante.
È stato avviato il progetto di sperimentazione di strutture a destinazione residenziale per consentire alle persone coinvolte di vivere in casa propria, senza ricorrere alle strutture protette e per poter avere più autonomia.
Sono stati stanziati 2 milioni per abbattimento delle barriere architettoniche. Inoltre stiamo lavorando per creare uno sportello unico dove il disabile possa trovare tutte le informazioni per gli aiuti a disposizione.
Altri progetti sostenuti in questi anni:

progetto casa Domotica: una casa “intelligente” per facilitare la vita di tutti i giorni alle persone con gravi disabilità motorie;
“Dopo di noi” prevede azioni da intraprendere nel momento in cui la persona con disabilità perde i familiari;
– nuove collaborazioni con le associazioni e i gruppi di auto-aiuto;
– una forte attenzione per la salute mentale;
– percorsi per l’inserimento lavorativo da finanziare con il Fondo Sociale Europeo;
– progetto di sperimentazione di strutture a destinazione residenziale per consentire alle persone coinvolte di vivere in casa propria, senza ricorrere alle strutture protette e per poter avere più autonomia;
– 1,4 milioni per progetti dedicati all’autismo;
Scuola nazionale cani guida per ciechi: la scuola svolge la funzione di assicurare ai non vedenti un’adeguata autonomia di movimento tramite la disponibilità di cani addestrati alla guida e si propone di favorirne l’inserimento e l’integrazione nelle attività sociali e civili.